Il cavallo correva facendo la barba alla staccionata,
il sole dondolava il suo cranio bollente da dietro le tende,
una ragazzina leccava un cono gelato mentre
la Terra si rigirava su se stessa incapace di trovare
una posizione comoda,
ed io
ho stappato una birra, mi sono acceso una sigaretta e mi sono messo
a seguire le gesta del cavallo, un campione di 3 anni dal manto bruno,
il suo incedere così deciso e regale finché
un tale non molto distante da me
ha estratto qualcosa da una borsa,
chiudendo un occhio e
puntando l'altro
su quella magnifica bestia...
...e quella è crollata in un istante, facendo pensare
ad un malore, una zampa rotta o semplicemente
al peso del
talento.
Chiunque può fregare
il migliore
e questo anche se
evidentemente
non si è migliori di lui.
Così, mentre la corsa proseguiva,
ho gettato la bottiglia vuota e ripreso
la mia strada.
Il cavallo giaceva morto
su un lato della pista,
è stato sollevato e
trascinato nel prato adiacente l'ippodromo,
dove un furgone bianco sembrava
aspettarlo da sempre.
Il campione dal manto bruno.
Carne da macelleria, dritta dal podio
allo stomaco...
° ° °
Non ci avevo più
pensato.
E' successo stasera, per via
di quella lettera.
"Questa dev'essere tua" ha detto HB
facendo ordine nei cassetti,
tra vecchie ricevute e registri
contabili.
Una vecchia lettera
di una
giovane donna
che il mare si portò via
un pomeriggio di fine Aprile
di molti
anni fa
inghiottendola senza fare
alcun rumore.
"Non sono i migliori a
sopravvivere," mi disse
una volta, "E non sono i belli a
farcela. I coraggiosi sono i primi,
gli stupidi gli ultimi, ma è solo
questione di tempo".
Non ci avevo più
pensato
ma le volevo
molto bene.
Vedendo quel cavallo avrebbe pianto,
e poi avrebbe chiesto
"Tu chi vedi bene,
nella prossima corsa?"
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