domenica 15 giugno 2008
SAMIZDAT n° 23 (ovvero In risposta a una domanda sparata a bruciapelo)
è l’amore di qualcuno
a pile
chiuso nell’armadio
o a spasso vestito d’arancione
che si disseta a una fontana,
l’amore di qualcuno
che telefona alle 2 a.m.
ascolta Waits e Piazzolla,
apprezza gli scrittori boemi,
i fulmini e la calma
e non disdegna di
mettersi
i tacchi,
l’amore di qualcuno
che ti tratta con dolcezza,
udito una sola volta mentre
passavi per la strada, solo e senza idee,
l’amore ricoperto di sabbia
che può farsi chiamare Rosemary
mentre solleva un vassoio con caffè e uova strapazzate
o si lascia accarezzare dall’acqua di una doccia
nel Palazzo Rosa
in un punto qualunque del deserto
e tu lo lasci passare avanti
ed è l’amore di qualcuno
chiunque esso sia
la cosa che potrebbe salvarti,
ma l’amore
di qualcuno
troppo spesso è l’amore di un altro,
chiunque esso sia
domandalo:
all’uomo che ti vende il salame e il prosciutto
all’uomo che tiene sempre una finestra ben aperta
perché sa di non poter resistere a lungo
all’uomo che ha massacrato i Maya
all’uomo che non riesce a dormire
all’uomo con le cicatrici
all’uomo che nel ’92 ha sentito Bob Dylan cantare intonato
all’uomo che alleva pesci
perché detesta le urla e i piatti rotti
all’uomo sudato che saluta
all’uomo in uniforme
all’uomo che non avvicina una donna da così tanto tempo
che stenterebbe a riconoscerle ancora
all’uomo ben rasato e ben vestito
sdraiato a occhi chiusi sull’autostrada
all’uomo che apriva il gas a Dachau
all’uomo che ascolta messa tutte le domeniche
all’uomo ai ceppi
all’uomo che lascia la mancia al ristorante
e a quello che si rifiuta di farlo
all’uomo tatuato
all’uomo – uccello
all’uomo che osserva il moto dei pianeti
all’uomo che solleva pesi
all’uomo che si definisce ‘giusto’
all’uomo abbronzato
all’uomo che gesticola mentre parla
all’uomo punto dalle zanzare
all’uomo che scrive cartoline estive
all’uomo che adora il Natale
ma soprattutto a quello che lo odia
all’uomo nascosto nei tuoi atteggiamenti
all’uomo che si fa spuntare i capelli
all’uomo che beve sangria o Porto o Bud
all’uomo che sugli autobus cede il posto alle vecchiette
all’uomo appena assunto
all’uomo nuovo che odora di vecchio
all’uomo con un arto posticcio che cigola quando piove
all’uomo sbucato fuori dal nulla
all’uomo coi piedi che puzzano
all’uomo col cappello
all’uomo che disegna nudi su una rivista per soli uomini
all’uomo che ha avvistato l’America
mentre Colombo si sbatteva il mozzo nella stiva
all’uomo che sogna in b/n
all’uomo che per primo ha scoperto il sesso
dimenticandosi di brevettarlo
all’uomo che vende elettrodomestici porta a porta
all’uomo che guarda l’erba crescere
all’uomo che lava l’auto ogni settimana
all’uomo che siede aspettando qualunque cosa
all’uomo coi nervi a pezzi
all’uomo che assaggia il sugo
all’uomo che attacca i francobolli aiutandosi con l’acqua
all’uomo con un bel profilo
all’uomo che si tinge
all’uomo che soffre di polipi anali
all’uomo con un soprannome
all’uomo peloso e a quello glabro
all’uomo per finta o per modo di dire
all’uomo mandato in guerra
e rispedito a casa in un grazioso vaso di ceramica
all’uomo che legge poesie
e a quello che le scrive
all’impiccato
allo scogliotico
all’astronauta che ha trovato ospitalità su Urano
ma non ossigeno
al disertore
al pusher del tuo quartiere
al suonatore di grancassa
all’impagliatore che conserva la morte in vita
al costruttore di piramidi
all’illusionista
al predicatore senza braccia
al ballerino di tip tap
al fumatore di sigari
al cercatore d’oro in pensione
al playboy con un cancro alla pelle
al pulitore di fogne
al falsario
all’esperto di funghi
al falegname coi tappi nelle orecchie e tre dita per mano
all’arredatore d’interni
al kapò
all’assaggiatore di merda umana
al giullare di corte
al collezionista di fumetti
al tagliatore di teste
al finto dispensatore di pietà
al cacciatore di squali
al commesso viaggiatore
al giocatore di biliardo
al transessuale
al tuo supereroe preferito durante l’infanzia
al digiunatore
al programmatore di computer
al rapitore di bambini
allo scommettitore incallito
al venditore d’anguria
a T. Lautrec, a T. Hardin, a H. Crane, a Chatterton, a C. Marlowe
al consumatore d’oppio
alla testa di cazzo
al tuo dentista
al reo confesso
al mendicante che si finge cieco
al martire e al minchione
al presenzialista
allo stupratore che legge Flaubert
al palo durante una rapina
al bestemmiatore
al lottatore in calzamaglia nera
anche loro ti diranno che
l’amore
è un miracolo più grande della vita stessa,
un enigma insoluto
che colpisce a caso in qualsiasi momento,
ma ti diranno anche che non esiste
certezza assoluta
né giustizia
in nessuna parte del cuore di nessun essere umano,
così non credere che esistano meriti o demeriti
né persone più capaci di altre,
piuttosto ricorda che
amore e fortuna sono anelli della stessa catena,
la schiavitù che ogni uomo libero cerca
mentre la frutta marcisce sulla credenza
e le giornate si ribaltano nel buio
una dopo l’altra
versando liquore amaro negli occhi e nelle
orecchie, l’amore di qualcuno
che striscia come un gatto d’ombra
all’oscuro di tutto.
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