Il mio macellaio - Alois - lui prima di fare il macellaio ha svolto svariati mestieri.
"Il più curioso," mi ha confessato una volta,"E' stato quello di ventriloquo. L'ho fatto per un par d'anni, sai?"
In effetti non lo sapevo. Ignoravo questa sua capacità che ai miei occhi ha sempre avuto un che di diabolico.
"Nel mio caso, di diabolico non c'era nulla" mi ha giurato, "Ma lo spettacolo funzionava alla grande. Io e il mio pupazzo andavamo davvero forte"
Gli ho confessato che i pupazzi dei ventriloqui mi hanno sempre fatto un'impressione sinistra. E' per via degli occhi, è soprattutto per quelli. Non rivelano la presenza di alcuna anima.
"S'è per questo," ha detto Alois, tranciando di netto le zampe di un capretto, "Anche la bocca non scherza. Hai presente quella smorfia vagamente atteggiata ad un ghigno? Beh, il mio pupazzo possedeva il ghigno più sinistro che riesci a immaginare..."
"Ok, ma di che genere di spettacolo si trattava? Le solite battute? Il botta e risposta e-"
"No" mi ha interrotto subito, "Niente del genere. Il mio pupazzo dialogava con me e io con lui ma di risate se ne sentivano ben poche, perché erano soprattutto i misteri ad interessarci"
"Che genere di misteri?" ho domandato.
"I misteri sono di un solo genere" ha detto Alois,"Non dirmi che non lo sai..."
Ho dovuto ammettere che la cosa mi sfuggiva. Un po' come le zampe del capretto, staccate dal resto del corpo come inutili ammenicoli senza più alcun senso.
"I misteri non sono altro che un unico, enorme, articolato disegno" mi ha spiegato il mio macellaio, "Ogni singolo mistero è solo parte di qualcosa di più grande,talmente grande da risultare incomprensibile in una sola volta. Voglio dire: devi procedere un passo alla volta, una fermata dopo l'altra, come una specie di via crucis...Hai presente Rennes-Le-Chateau?"
A questo punto sono sbiancato. Le mie mani hanno artigliato il bordo del banco e la mia bocca ha cercato un po' d'ossigeno, giusto il minimo indispensabile per continuare a tirare avanti ancora qualche minuto. E' stato allora che ho fatto il nome di Canella.
"Questo Canella è uno dei frequentatori del forum di cui mi hai parlato?" mi ha chiesto.
Ho fatto di sì con la testa.Ho rimesso insieme i pensieri e in poche parole gli ho raccontato del nostro Voyager e di ciò che rappresenta.
"Beh," ha detto Alois, "Questo Canella mi pare molto in gamba. Mi sembra che abbia colto nel segno".
"HB ed io abbiamo messo insieme alcuni pezzi del disegno di cui parli..."
"Avete fatto bene, ma dovete fare attenzione. Sono cose da maneggiare con cura. Cose che possono stordire e disorientare. Cose che molti potrebbero non capire. O per le quali non essere ancora pronti. Sai," ha detto Alois, "E' per questo che ho smesso di fare il ventriloquo. Io e il mio pupazzo cominciavamo ad essere, come dire...scomodi. Malvisti. In fondo credo che avessimo cominciato anche a fare un po' paura. Sai, quando dici certe cose e quelle cose finiscono con l'avere un senso - un senso che inquieta - la gente non è più così ben disposta nei tuoi confronti"
"Sì," ho detto io, "Questo lo capisco. In parte me ne sono già accorto"
Alois ha sorriso alla sua maniera. Ha gettato le parti inutili del capretto da qualche parte ai suoi piedi e si è ripulito del sangue.
"Che fine ha fatto il tuo pupazzo?" gli ho chiesto,"Lo conservi ancora?"
"Ah già, non te l'ho detto: non si trattava affatto di un pupazzo"
"Ah noooo?!"
"No, in realtà si trattava di un nano mio amico. Si sedeva sulle mie ginocchia e il gioco era fatto. E credimi, nessuno conosceva più misteri di lui".
"Un nano..."
"Già," ha detto Alois sorridendo, "E tu lo sai cosa si dice dei nani, no?"
Certo che lo so. Ma non è quello a cui state pensando.
lunedì 20 ottobre 2008
Il matrimonio della carne (parte nona)
Alois - il mio macellaio - lui mette il proprio lavoro tra le 5 cose più importanti della sua vita.
"Precisamente al 3° posto" ha specificato una volta.
Non ho domandato da cosa fossero occupate le prime due piazze, anche se una vaga idea me la sono fatta.
"Molti ti considerano un assassino, questo lo sai, vero?" gli ho detto.
Alois ha annuito. Lo ha fatto in maniera quasi solenne, come se si trattasse di una specie di saluto militare. Qualcosa di sacro e al tempo stesso di assolutamente ordinario.
"Immagino che a volte non sia facile," ho continuato, "Voglio dire, quando dici alle persone il mestiere che fai c'è sempre il rischio che qualcuno la prenda a male..."
"Molti pensano che un macellaio debba essere per forza un ignorante," ha detto Alois, battendo della carne con uno stile che mi ricorda Keith Moon, "Immagino che in certi casi sia vero. Per altri, poi, devi essere sicuramente un violento, altrimenti non staresti lì a tagliare, smembrare, dissanguare e tutto il resto...Ma un assassino...", ha alzato le spalle, "...Un assassino mi pare un po' troppo, se l'intendiamo dal punto di vista morale...Tecnicamente sì, ma per il resto...Mi sa che quelli esagerano..."
Lui quella parola non la pronuncia. Dice 'quelli', ma è sottinteso a chi si riferisca.
"Certo però che a rifletterci..."
"Cosa?" ho chiesto.
"Forse, in proporzione, ne ho ammazzati più io della Natura..."
"E questo come ti fa sentire?"
Alois ha fatto una smorfia. "Come uno che ha fatto il proprio lavoro"
Questa frase mi ha ricordato eventi storici passati sui quali ho preferito soprassedere. Il mio macellaio, in fondo, è una gran brava persona. Sa ascoltare, se può farvi un favore non si tira indietro, e non l'ho mai visto uccidere un animale senza prima assicurargli che un giorno si sarebbero rivisti in un mondo migliore.
Uno dei grembiali preferiti di Alois recita: "O io o loro", ma è solo una battuta, s'intende. Il mio macellaio prende molto seriamente ciò che fa.
"E quelli qui dentro non ci mettono piede," mi ha detto, "Perciò, come vedi, ognuno di noi se ne resta sulle sue posizioni e nella rispettiva porzione di campo. Perché tanto casino, allora?"
Gli ho confessato che dal mio punto di vista somiglia un po' ad un gioco a squadre: con la differenza che le nostre tattiche sono molto più semplici.
"Allora vinciamo noi" ha detto Alois.
"Probabile," ho risposto, "Ma loro - i vegetariani - non si daranno per vinti tanto facilmente"
Il mio macellaio ha sorriso. Sul banco, una testa d'agnello sembrava fare la stessa cosa. Per un istante mi sono sembrati complici.
"In un modo o nell'altro, tutti noi introduciamo carne nel nostro corpo," ha detto Alois, "La sola differenza è che in certi casi è morta".
Ho fissato quella testa d'agnello con la bocca aperta e quella specie di sorriso in mostra. Per un istante è sembrata dirmi la stessa cosa.
"Tu credi che gli animali possiedano un'anima?" ho domandato.
"Non lo so," ha risposto il mio macellaio, "Ma so per certo che molti di loro conducono una vita infelice."
E detto questo si è slacciato il grembiale, ci si è pulito le mani, da sotto il banco ne ha tirato fuori un altro indossandolo in pochi istanti.
"Tu non credi che possa essere vero?" mi ha chiesto indicandolo con un dito.
Il grembiale diceva: "Non spaventatevi: è solo semplice eutanasia"
E la testa d'agnello continuava a sorridere come se fossero arrivate le feste...
"Precisamente al 3° posto" ha specificato una volta.
Non ho domandato da cosa fossero occupate le prime due piazze, anche se una vaga idea me la sono fatta.
"Molti ti considerano un assassino, questo lo sai, vero?" gli ho detto.
Alois ha annuito. Lo ha fatto in maniera quasi solenne, come se si trattasse di una specie di saluto militare. Qualcosa di sacro e al tempo stesso di assolutamente ordinario.
"Immagino che a volte non sia facile," ho continuato, "Voglio dire, quando dici alle persone il mestiere che fai c'è sempre il rischio che qualcuno la prenda a male..."
"Molti pensano che un macellaio debba essere per forza un ignorante," ha detto Alois, battendo della carne con uno stile che mi ricorda Keith Moon, "Immagino che in certi casi sia vero. Per altri, poi, devi essere sicuramente un violento, altrimenti non staresti lì a tagliare, smembrare, dissanguare e tutto il resto...Ma un assassino...", ha alzato le spalle, "...Un assassino mi pare un po' troppo, se l'intendiamo dal punto di vista morale...Tecnicamente sì, ma per il resto...Mi sa che quelli esagerano..."
Lui quella parola non la pronuncia. Dice 'quelli', ma è sottinteso a chi si riferisca.
"Certo però che a rifletterci..."
"Cosa?" ho chiesto.
"Forse, in proporzione, ne ho ammazzati più io della Natura..."
"E questo come ti fa sentire?"
Alois ha fatto una smorfia. "Come uno che ha fatto il proprio lavoro"
Questa frase mi ha ricordato eventi storici passati sui quali ho preferito soprassedere. Il mio macellaio, in fondo, è una gran brava persona. Sa ascoltare, se può farvi un favore non si tira indietro, e non l'ho mai visto uccidere un animale senza prima assicurargli che un giorno si sarebbero rivisti in un mondo migliore.
Uno dei grembiali preferiti di Alois recita: "O io o loro", ma è solo una battuta, s'intende. Il mio macellaio prende molto seriamente ciò che fa.
"E quelli qui dentro non ci mettono piede," mi ha detto, "Perciò, come vedi, ognuno di noi se ne resta sulle sue posizioni e nella rispettiva porzione di campo. Perché tanto casino, allora?"
Gli ho confessato che dal mio punto di vista somiglia un po' ad un gioco a squadre: con la differenza che le nostre tattiche sono molto più semplici.
"Allora vinciamo noi" ha detto Alois.
"Probabile," ho risposto, "Ma loro - i vegetariani - non si daranno per vinti tanto facilmente"
Il mio macellaio ha sorriso. Sul banco, una testa d'agnello sembrava fare la stessa cosa. Per un istante mi sono sembrati complici.
"In un modo o nell'altro, tutti noi introduciamo carne nel nostro corpo," ha detto Alois, "La sola differenza è che in certi casi è morta".
Ho fissato quella testa d'agnello con la bocca aperta e quella specie di sorriso in mostra. Per un istante è sembrata dirmi la stessa cosa.
"Tu credi che gli animali possiedano un'anima?" ho domandato.
"Non lo so," ha risposto il mio macellaio, "Ma so per certo che molti di loro conducono una vita infelice."
E detto questo si è slacciato il grembiale, ci si è pulito le mani, da sotto il banco ne ha tirato fuori un altro indossandolo in pochi istanti.
"Tu non credi che possa essere vero?" mi ha chiesto indicandolo con un dito.
Il grembiale diceva: "Non spaventatevi: è solo semplice eutanasia"
E la testa d'agnello continuava a sorridere come se fossero arrivate le feste...
Il matrimonio della carne (parte ottava)
Alois - il mio macellaio - ha sbirciato l'universo di SZ ieri per la prima volta.
La sua prosperosa cassiera è venuta al lavoro portandosi appresso il computer portatile, così ne abbiamo approfittato per una mezz'ora.
Siamo andati nel suo ufficio sul retro, ci siamo collegati, è apparsa la schermata di benvenuto con il regolamento, le faq di Berlino e tutto il resto.
Alois ha sorriso.
"Quasi quasi," gli ho detto, "Potresti iscriverti. Cosa ne pensi?"
Il mio macellaio mi ha fatto segno di proseguire, come dire: non è ancora il momento, non sono ancora pronto e non so se mai lo sarò (Alois sa essere molto espressivo anche con una sola occhiata).
L'ho portato un po' in giro.
Gli ho mostrato il topic delle presentazioni (gli è piaciuta l'idea, un po' meno il fatto che una volta fatte le presentazioni qualcuno insisteva a fermarsi là dov'era)
"E' come se qualcuno suonasse alla mia porta, io gli aprissi e quello se ne rimanesse sullo zerbino" ha detto, "O entri e ti accomodi, oppure fuori dai coglioni" (Alois sa essere molto preciso e diretto nelle sue intenzioni)
L'ho portato in giro un altro po'.
Gli ho mostrato il topic del sondaggio tette vs culi (gli è piaciuto molto, e quando stavo per domandargli cosa avrebbe votato mi è venuta in mente la sua cassiera e ho lasciato perdere)
Abbiamo proseguito oltre.
Gli ho mostrato il topic dell'utente dopo di me (gli è piaciuto, il botta e risposta è una cosa simpatica - ha detto - forse ci sarei portato anch'io, anche se dopo un po' mi sembrerebbe una pratica vagamente masturbatoria. Non ho voluto approfondire...)
Siamo andati ancora avanti.
Gli ho mostrato il topic di Jesus Christ Superzeta e quello di Bollywood Superzeta (si è messo a ridere in quel suo tono gutturale, una specie di Mark Lanegan con la raucedine)
"Questi due mi piacciono," ha detto,riferendosi a Danny e Donegal, "Anche quell'altro, com'è che si chiama?"
"Pizellonio" ho risposto
"Forti" ha detto il mio macellaio, "Perché non sono mai banali. Tu ed io non siamo così. Noi, spesso, abbiamo delle battute d'arresto paurose, te ne sei mai reso conto? Soprattutto tu, senza offesa. Sarà mica l'età che avanza?"
"Non mi risulta che siamo vecchi" gli ho detto, "E comunque io ho 2 anni meno di te, se l'avessi dimenticato. Il tuo rincoglionimento è molto più avanzato,Al".
Il mio macellaio non ha risposto.
Tra l'altro non aveva nemmeno gli attrezzi del mestiere a portata di mano.
Quando c'ho pensato mi sono sentito rinfrancato. Ok l'amicizia, ma non si può mai sapere...
Siamo andati ancora avanti.
Qualche foto porno, qualche discussione, un po' di trailers.
L'osservavo mentre leggeva. Sembrava un bambino. Per lui era tutto nuovo.
Ha fatto apprezzamenti su Ortheus, CianBellano e sulla Pimpi.
"La Pimpi è la nostra moderatrice" gli ho spiegato.
"Sarebbe a dire?"
"Se rompi i coglioni ti butta fuori"
"Dovrebbero reclutare la mia ex moglie" ha detto, "Quella ti butta fuori anche solo se cambia il tempo".
"Ma così sarebbe esagerato" ho detto io.
"Spiegalo al suo avvocato" mi ha risposto.
L'ho portato ancora un po' in giro.
Gli ho mostrato il topic del nostro Voyager.
Lo ha divorato.
Gli ho detto che per me è il miglior topic apparso quest'anno.
"Rennes-Le-Chateau..." ha mormorato, "Te ne ho parlato anch'io di recente, o mi sbaglio?"
"Sì, in effetti è una cosa che fa riflettere"
Quando abbiamo terminato il giro su Voyager, il mio macellaio stava ancora parlando di Canella e HB e per un attimo ho pensato che non sarebbe più tornato al lavoro se non nel pomeriggio.
"Ho capito che ti piacciono, l'ho capito," gli ho detto, "Alla prima occasione glielo riferirò, promesso. Ma adesso, visto che non abbiamo più molto tempo, c'è un altro luogo che voglio mostrarti"
E' così che siamo entrati qui dentro.
Nel mondo di Silvia79.
Alois mi ha guardato senza dire nulla.
"Beh, che succede?" ho chiesto.
Il mio macellaio sembrava in trance. "Qui cosa succede?"
"Niente" ho risposto, "Niente di male. Silvia79 ci mostra i suoi piedi"
"E per quale motivo?"
"Beh, in un certo senso non ci dev'essere per forza un motivo. E' un modo di comunicare, no? Un modo di dare parte di sè agli altri e condividerlo tutti insieme"
Il mio macellaio ha annuito.
"Se vogliamo," ho continuato, "A suo modo è un po' una forma d'arte,no? Transavanguardia, o qualcosa del genere. Hai presente John Cage che sale sul palco, mangia una mela e se ne va? Una provocazione. Ma innocua, ti pare?"
Il mio macellaio ha annuito un'altra volta.
"Non mi sembri molto convinto..." ho detto.
"Il problema non è la convinzione," ha detto Alois, "Questa ragazza ha coraggio..."
"Sicuramente. Ma la questione qual è, scusa?"
Il mio macellaio non ha detto nulla.
Si è alzato ed è tornato in negozio.
L'ho seguito, ma non riuscivo a capire.
"C'è qualcosa che ti frulla per la testa, non è così?" ho chiesto.
Alois mi ha guardato, mentre maneggiava un batticarne del peso approsimativo di 2kg.
"Quei piedi..." ha detto.
"See?"
"Tu credi che un giorno li lascerà alla scienza, oppure..."
La sua prosperosa cassiera è venuta al lavoro portandosi appresso il computer portatile, così ne abbiamo approfittato per una mezz'ora.
Siamo andati nel suo ufficio sul retro, ci siamo collegati, è apparsa la schermata di benvenuto con il regolamento, le faq di Berlino e tutto il resto.
Alois ha sorriso.
"Quasi quasi," gli ho detto, "Potresti iscriverti. Cosa ne pensi?"
Il mio macellaio mi ha fatto segno di proseguire, come dire: non è ancora il momento, non sono ancora pronto e non so se mai lo sarò (Alois sa essere molto espressivo anche con una sola occhiata).
L'ho portato un po' in giro.
Gli ho mostrato il topic delle presentazioni (gli è piaciuta l'idea, un po' meno il fatto che una volta fatte le presentazioni qualcuno insisteva a fermarsi là dov'era)
"E' come se qualcuno suonasse alla mia porta, io gli aprissi e quello se ne rimanesse sullo zerbino" ha detto, "O entri e ti accomodi, oppure fuori dai coglioni" (Alois sa essere molto preciso e diretto nelle sue intenzioni)
L'ho portato in giro un altro po'.
Gli ho mostrato il topic del sondaggio tette vs culi (gli è piaciuto molto, e quando stavo per domandargli cosa avrebbe votato mi è venuta in mente la sua cassiera e ho lasciato perdere)
Abbiamo proseguito oltre.
Gli ho mostrato il topic dell'utente dopo di me (gli è piaciuto, il botta e risposta è una cosa simpatica - ha detto - forse ci sarei portato anch'io, anche se dopo un po' mi sembrerebbe una pratica vagamente masturbatoria. Non ho voluto approfondire...)
Siamo andati ancora avanti.
Gli ho mostrato il topic di Jesus Christ Superzeta e quello di Bollywood Superzeta (si è messo a ridere in quel suo tono gutturale, una specie di Mark Lanegan con la raucedine)
"Questi due mi piacciono," ha detto,riferendosi a Danny e Donegal, "Anche quell'altro, com'è che si chiama?"
"Pizellonio" ho risposto
"Forti" ha detto il mio macellaio, "Perché non sono mai banali. Tu ed io non siamo così. Noi, spesso, abbiamo delle battute d'arresto paurose, te ne sei mai reso conto? Soprattutto tu, senza offesa. Sarà mica l'età che avanza?"
"Non mi risulta che siamo vecchi" gli ho detto, "E comunque io ho 2 anni meno di te, se l'avessi dimenticato. Il tuo rincoglionimento è molto più avanzato,Al".
Il mio macellaio non ha risposto.
Tra l'altro non aveva nemmeno gli attrezzi del mestiere a portata di mano.
Quando c'ho pensato mi sono sentito rinfrancato. Ok l'amicizia, ma non si può mai sapere...
Siamo andati ancora avanti.
Qualche foto porno, qualche discussione, un po' di trailers.
L'osservavo mentre leggeva. Sembrava un bambino. Per lui era tutto nuovo.
Ha fatto apprezzamenti su Ortheus, CianBellano e sulla Pimpi.
"La Pimpi è la nostra moderatrice" gli ho spiegato.
"Sarebbe a dire?"
"Se rompi i coglioni ti butta fuori"
"Dovrebbero reclutare la mia ex moglie" ha detto, "Quella ti butta fuori anche solo se cambia il tempo".
"Ma così sarebbe esagerato" ho detto io.
"Spiegalo al suo avvocato" mi ha risposto.
L'ho portato ancora un po' in giro.
Gli ho mostrato il topic del nostro Voyager.
Lo ha divorato.
Gli ho detto che per me è il miglior topic apparso quest'anno.
"Rennes-Le-Chateau..." ha mormorato, "Te ne ho parlato anch'io di recente, o mi sbaglio?"
"Sì, in effetti è una cosa che fa riflettere"
Quando abbiamo terminato il giro su Voyager, il mio macellaio stava ancora parlando di Canella e HB e per un attimo ho pensato che non sarebbe più tornato al lavoro se non nel pomeriggio.
"Ho capito che ti piacciono, l'ho capito," gli ho detto, "Alla prima occasione glielo riferirò, promesso. Ma adesso, visto che non abbiamo più molto tempo, c'è un altro luogo che voglio mostrarti"
E' così che siamo entrati qui dentro.
Nel mondo di Silvia79.
Alois mi ha guardato senza dire nulla.
"Beh, che succede?" ho chiesto.
Il mio macellaio sembrava in trance. "Qui cosa succede?"
"Niente" ho risposto, "Niente di male. Silvia79 ci mostra i suoi piedi"
"E per quale motivo?"
"Beh, in un certo senso non ci dev'essere per forza un motivo. E' un modo di comunicare, no? Un modo di dare parte di sè agli altri e condividerlo tutti insieme"
Il mio macellaio ha annuito.
"Se vogliamo," ho continuato, "A suo modo è un po' una forma d'arte,no? Transavanguardia, o qualcosa del genere. Hai presente John Cage che sale sul palco, mangia una mela e se ne va? Una provocazione. Ma innocua, ti pare?"
Il mio macellaio ha annuito un'altra volta.
"Non mi sembri molto convinto..." ho detto.
"Il problema non è la convinzione," ha detto Alois, "Questa ragazza ha coraggio..."
"Sicuramente. Ma la questione qual è, scusa?"
Il mio macellaio non ha detto nulla.
Si è alzato ed è tornato in negozio.
L'ho seguito, ma non riuscivo a capire.
"C'è qualcosa che ti frulla per la testa, non è così?" ho chiesto.
Alois mi ha guardato, mentre maneggiava un batticarne del peso approsimativo di 2kg.
"Quei piedi..." ha detto.
"See?"
"Tu credi che un giorno li lascerà alla scienza, oppure..."
Il matrimonio della carne (parte settima)
Alois - il mio macellaio - lui di religione sa poco e niente, giusto qualche rimasuglio del catechismo seguito da bambino e non ancora digerito.
Ha sentito parlare di Buddha, naturalmente, così come di Visnu, Ra, Allah e tutto il consorzio assortito, ma nella sua mente sono perlopiù nomi che si accavallano senza senso come cavalli zoppi impegnati in un'orgia.
"Ma tu credi, in Dio?" gli ho domandato una volta.
"Non so proprio cosa dirti," mi ha risposto, "Faccio fatica a collegare qualunque figura ad una religione qualsiasi...Mi sembra una campagna elettorale..."
Il mio macellaio separa la fede da qualunque Chiesa nello stesso modo in cui seziona un quarto di bue. Non so se crede nell'esistenza dell'anima, ma di sicuro possiede una fede tutta sua.
"Se devo essere onesto," ti dice, "Mi piglio Cristo e tutto il pacchetto giusto perché è l'offerta più vicina...Magari gli altri ti propongono la Salvezza ad un miglior prezzo, ma che vuoi che ti dica...In fondo sono pigro e tutto quello che mi resta da fare è aspettare...Certo, nei momenti di bisogno un aiuto lo chiedo, non mi costa niente, anche se riconosco ch'è un po' una mossa sporca, da parte mia..."
Qualche settimana fa, in negozio, è entrata una sua amica.
Gli ha portato una scatolina piena di bastoncini d'incenso, poi è uscita senza aver comprato nulla.
Alois mi ha spiegato ch'è vegetariana.
Mangiare carne è un peccato che rovina il suo karma.
Uccidere animali è un'offesa che il suo karma sconterebbe solo in centinaia di anni attraverso terribili ed umilianti reincarnazioni.
Il suo karma è più pulito della sua fedina penale.
"E' una seguace di Sai Baba," mi ha detto, "Ogni anno va in India e ci resta almeno tre mesi. Dice che laggiù la gente è molto meno schizzata di noi,"
"Sarà per via della diarrea" ho detto io.
Alois ha tranciato un pezzo di carne non meglio identificata e il sangue è colato in un secchio ai suoi piedi, senza nemmeno bagnare il pavimento. Roba d'alta scuola...
"Può essere per quello o per qualcos'altro, non lo so, ma di certo è molto rigorosa nelle sue convinzioni religiose. Dice che laggiù c'è anche un tempio infestato di topi e che quel tempio è più sacro di qualunque nostra chiesa o basilica...Immagino che ognuno tifi per la propria squadra, ecco perché dice certe cose..."
"Ed è una tua buona amica?" gli ho domandato.
"Buonissima" mi ha risposto, "Ci conosciamo da vent'anni e a parte frequentare spiagge per nudisti non l'ho mai vista fare niente di strano...Anche se 'sta storia di Sai Baba, a volte, tende ad essere un po' pesante..."
"Cosa vuoi dire?"
"Mi ha mostrato delle foto: io c'ho visto solo un capellone in tunica arancione. Lei sostiene che quell'uomo sia più, di un semplice uomo. Dice che compia miracoli e che sappia leggere nel cuore delle persone come tu ed io sappiamo consultare l'elenco telefonico..."
"E poi c'è la faccenda del karma..."
Alois ha cominciato a disossare la bestia con la precisione di un chirurgo che stia operando il proprio figlio. "Già, il karma..." ha confermato, "Quella roba lì t'impedisce di fare un mucchio di cose normali, sai? Anche ammazzare una zanzara o schiacciare uno scarafaggio, è proibito. Sai Baba è in grado di mettersi in contatto con ogni genere di creatura," ha detto il mio macellaio, "Compresi insetti e acari della polvere. Cazzo avranno mai da dirsi è un mistero..."
"La chiamano 'Spiritualità'" ho detto io, "Per molti è una vera e propria comunione con l'Universo e la sua intera popolazione vivente"
"Tipo la CNN ma senza microfoni?"
"Qualcosa del genere"
Il mio macellaio ha fatto una smorfia. "Qua dentro," ha detto indicandomi con un gesto della testa la scatola rettangolare, "C'è il suo solito regalo dall'India. Incenso. Il solo pensiero di accenderlo mi fa star male...Osservare quel filo di fumo che sale impestando la stanza è più di quanto uno possa sopportare senza scoppiare a ridere o ubriacarsi per non farci caso..."
Ho ammesso che in fondo lo capivo.
Certe cose, o ci credi o diventano folklore da salotto.
"Tra l'altro," ha detto Alois, "Quel Sai Baba è uno che prende soldi, da quel che ho potuto intuire. Ti indica la via ma vuol essere pagato...Non ti fa pensare ad un casellante sull'autostrada? Magari esagero, ma credo che miracoli, oracoli e tutta quella mercanzia dovrebbero essere gratis e alla portata di tutti...Altrimenti devo pensare di avere difronte un mago che si esibisce in uno show..."
"Non lo so," ho detto, "Credo siano cose che sfuggono alla nostra sensibilità. Tutto qui. Tu ed io, poi, non siamo mai stati molto portati per cose del genere..."
Alois ha sorriso, affilando un coltello e piantandolo subito dopo nel petto della bestia. "Hai ragione," ha detto, "Meglio non pensarci e continuare a lavorare. A proposito: ti serve niente? Il mio karma oggi viene 25 Euro al chilo..."
Ha sentito parlare di Buddha, naturalmente, così come di Visnu, Ra, Allah e tutto il consorzio assortito, ma nella sua mente sono perlopiù nomi che si accavallano senza senso come cavalli zoppi impegnati in un'orgia.
"Ma tu credi, in Dio?" gli ho domandato una volta.
"Non so proprio cosa dirti," mi ha risposto, "Faccio fatica a collegare qualunque figura ad una religione qualsiasi...Mi sembra una campagna elettorale..."
Il mio macellaio separa la fede da qualunque Chiesa nello stesso modo in cui seziona un quarto di bue. Non so se crede nell'esistenza dell'anima, ma di sicuro possiede una fede tutta sua.
"Se devo essere onesto," ti dice, "Mi piglio Cristo e tutto il pacchetto giusto perché è l'offerta più vicina...Magari gli altri ti propongono la Salvezza ad un miglior prezzo, ma che vuoi che ti dica...In fondo sono pigro e tutto quello che mi resta da fare è aspettare...Certo, nei momenti di bisogno un aiuto lo chiedo, non mi costa niente, anche se riconosco ch'è un po' una mossa sporca, da parte mia..."
Qualche settimana fa, in negozio, è entrata una sua amica.
Gli ha portato una scatolina piena di bastoncini d'incenso, poi è uscita senza aver comprato nulla.
Alois mi ha spiegato ch'è vegetariana.
Mangiare carne è un peccato che rovina il suo karma.
Uccidere animali è un'offesa che il suo karma sconterebbe solo in centinaia di anni attraverso terribili ed umilianti reincarnazioni.
Il suo karma è più pulito della sua fedina penale.
"E' una seguace di Sai Baba," mi ha detto, "Ogni anno va in India e ci resta almeno tre mesi. Dice che laggiù la gente è molto meno schizzata di noi,"
"Sarà per via della diarrea" ho detto io.
Alois ha tranciato un pezzo di carne non meglio identificata e il sangue è colato in un secchio ai suoi piedi, senza nemmeno bagnare il pavimento. Roba d'alta scuola...
"Può essere per quello o per qualcos'altro, non lo so, ma di certo è molto rigorosa nelle sue convinzioni religiose. Dice che laggiù c'è anche un tempio infestato di topi e che quel tempio è più sacro di qualunque nostra chiesa o basilica...Immagino che ognuno tifi per la propria squadra, ecco perché dice certe cose..."
"Ed è una tua buona amica?" gli ho domandato.
"Buonissima" mi ha risposto, "Ci conosciamo da vent'anni e a parte frequentare spiagge per nudisti non l'ho mai vista fare niente di strano...Anche se 'sta storia di Sai Baba, a volte, tende ad essere un po' pesante..."
"Cosa vuoi dire?"
"Mi ha mostrato delle foto: io c'ho visto solo un capellone in tunica arancione. Lei sostiene che quell'uomo sia più, di un semplice uomo. Dice che compia miracoli e che sappia leggere nel cuore delle persone come tu ed io sappiamo consultare l'elenco telefonico..."
"E poi c'è la faccenda del karma..."
Alois ha cominciato a disossare la bestia con la precisione di un chirurgo che stia operando il proprio figlio. "Già, il karma..." ha confermato, "Quella roba lì t'impedisce di fare un mucchio di cose normali, sai? Anche ammazzare una zanzara o schiacciare uno scarafaggio, è proibito. Sai Baba è in grado di mettersi in contatto con ogni genere di creatura," ha detto il mio macellaio, "Compresi insetti e acari della polvere. Cazzo avranno mai da dirsi è un mistero..."
"La chiamano 'Spiritualità'" ho detto io, "Per molti è una vera e propria comunione con l'Universo e la sua intera popolazione vivente"
"Tipo la CNN ma senza microfoni?"
"Qualcosa del genere"
Il mio macellaio ha fatto una smorfia. "Qua dentro," ha detto indicandomi con un gesto della testa la scatola rettangolare, "C'è il suo solito regalo dall'India. Incenso. Il solo pensiero di accenderlo mi fa star male...Osservare quel filo di fumo che sale impestando la stanza è più di quanto uno possa sopportare senza scoppiare a ridere o ubriacarsi per non farci caso..."
Ho ammesso che in fondo lo capivo.
Certe cose, o ci credi o diventano folklore da salotto.
"Tra l'altro," ha detto Alois, "Quel Sai Baba è uno che prende soldi, da quel che ho potuto intuire. Ti indica la via ma vuol essere pagato...Non ti fa pensare ad un casellante sull'autostrada? Magari esagero, ma credo che miracoli, oracoli e tutta quella mercanzia dovrebbero essere gratis e alla portata di tutti...Altrimenti devo pensare di avere difronte un mago che si esibisce in uno show..."
"Non lo so," ho detto, "Credo siano cose che sfuggono alla nostra sensibilità. Tutto qui. Tu ed io, poi, non siamo mai stati molto portati per cose del genere..."
Alois ha sorriso, affilando un coltello e piantandolo subito dopo nel petto della bestia. "Hai ragione," ha detto, "Meglio non pensarci e continuare a lavorare. A proposito: ti serve niente? Il mio karma oggi viene 25 Euro al chilo..."

