martedì 4 marzo 2008

Il matrimonio della carne (parte terza)

Alois - il mio macellaio - ha una vita sessuale piena, intensa ed appagante, almeno a sentire quel che mi dice.


Alois è fidanzato da oltre 2 anni e ha fatto della monogamia una specie di filosofia zen. "Tu non sai il piacere e persino l'orgoglio di stare con la stessa persona e trovarla sempre desiderabile al punto tale da vederla ogni volta in modo differente" mi dice.


In effetti non lo so. A parte le scuole, credo che niente nella mia vita sia durato più di 2 anni. Personalmente mi sto persino convincendo che,una volta morto, tempo 1 anno e mezzo e sarò risorto.


"Che poi la monogamia non c'entra" mi dice, "Il totale appagamento sessuale è una questione alchemica buona con chiunque, potenzialmente", e mentre me lo dice lo vedo abbattere con forza una specie di scure su ciò che resta di un agnello già privato della testa.


"Intendi l'alchimia che si crea tra due esseri che sembrano collegati da qualche misterioso e inesplicabile filo invisibile?" ho domandato, anche se la frase suonava strana alle mie stesse orecchie, ma vi assicuro ch'è difficile formulare pensieri chiari e precisi mentre senti il rumore di ossa che vengono schiantate di netto.


Alois si è pulito il sangue sul suo grembiale cerato, ha sorriso e mi ha fatto una smorfia. "Non so a cosa ti riferisci," ha risposto, "Sono mica un filosofo...Quello che so è questo: la tecnica è importante, ma non concentrarti troppo su quella o sembrerai uno che ha qualcosa da dimostrare. Questo le donne lo odiano, quasi quanto dimenticarsi un anniversario"


Alois ha una clientela femminile molto variegata. Il pezzo forte sono le donne sui 50, che lo considerano un uomo affascinante, il massimo che si possa ottenere quando non sei propriamente bello.


"Alcune di loro mi si farebbero volentieri" mi ha confessato una volta, "Lo si capisce da come mi guardano e da certi atteggiamenti tipicamente femminili, tipo ridere quando non c'è niente da ridere, o fingere di non sapere cosa vogliono quando lo sappiamo tutti che una donna sa sempre ciò che vuole."


Vi risparmio la battuta sul "pezzo di carne da scegliere". E' una battuta logora che Alois amava ripetere con una certa frequenza, fino a 2 anni fa.


"Sei mai stato con una cliente?" gli ho domandato.


"Certo" mi ha risposto, "Mica sono uno psicologo o un professore di scuole superiori."


"Ed è andata sempre bene? Voglio dire, n'è sempre valsa la pena?"


"Non sempre" ha ammesso, "E' proprio questo ciò di cui ti parlavo: alchimia sessuale perfetta. Niente a che vedere con forme, misure o articoli strani. E' una questione molto più semplice..."


"Sarebbe a dire?"


"Un minimo di esperienza, legato ad un minimo di tecnica, avvolti entrambi in un desiderio che annulli tutto quel che resta fuori. Ogni volta come se dovesse essere l'ultima."


Ho annuito, mentre pezzi di agnello morto si scomponevano davanti a me come tessere di un puzzle.


"Il rapporto sessuale perfetto è come l'ultimo pasto del condannato a morte, se capisci cosa voglio dire", ha detto Alois, "Le bistecche te le incarto o vuoi aggiungerci dell'altro prima?"

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