Ieri sera ho guardato X-Factor.
Bere troppo durante e dopo cena , e avere a fianco una donna dalla temperatura di un termosifone a Gennaio, può portarti a concessioni che mai avresti immaginato.
Così eccomi lì, stravaccato sul divano color sangue rappreso ad ascoltare il figlio dei Pooh introdurre i concorrenti...
Gli sconosciuti - per principio - mi mettono all'erta come un cecchino nella giungla, anche quando c'è una certa distanza tra me e loro e tale distanza è protetta da uno schermo a 32 pollici e da una coscienza annebbiata dalla grappa...
La donna al mio fianco segue tutto con distaccata eppure partecipe attenzione. Io fumo una sigaretta dopo l'altra, abbassando il volume per colpa dei continui applausi e perché il figlio dei Pooh dev'essere convinto che solo urlando si può coprire la distanza tra noi e loro...
Mi rianimo un istante all'apparizione di Piero Pelù.
"Sua zia era nella commisione dei miei esami di maturità," dico alla donna al mio fianco che fuma ma non beve e forse per questo non ho ancora sposato, "Latino e greco. Ricordo una sua chiacchierata con un altro membro della commissione...Tutta la famiglia era preoccupata per l'avvenire del giovanissimo Piero..."
La donna al mio fianco fa di sì con la testa un paio di volte.
E' passato un secolo, forse l'aneddoto ha perso smalto.
Come Pelù.
Penso che forse potrei aggrapparmi al seno della donna al mio fianco (una quarta portata con nonchalance) come se mi trovassi su un pullman che sta per precipitare in un dirupo...
I concorrenti cominciano a sfilare uno dopo l'altro...
La donna al mio fianco si mette un po' più comoda e alza il volume...
Sono di gusti musicali un po' difficili, e come tutti quelli che hanno gusti musicali un po' difficili tendo anch'io ad una certa intransigenza che spesso ti porta a non apprezzare appieno ciò che stai ascoltando...
Oltretutto, la maggior parte degli artisti che amo di più sono già morti.
La mia collezione di dischi sembra un cimitero musicale.
Per questo ho paura che qualche concorrente possa piacermi sul serio.
Ma alla donna al mio fianco non dico nulla.
I concorrenti si esibiscono uno dopo l'altro...
Scopro che sono previste due manches e quindi due esibizioni a testa.
Non so se la grappa durerà abbastanza.
La donna al mio fianco, i concorrenti li conosce già.
Cerca di rendermi partecipe della cosa, dandomi il suo punto di vista su ognuno.
Faccio di sì con la testa un paio di volte per ciascun concorrente.
Sono puerile e vendicativo, lo so, specie quando le mie tubature sono otturate da giorni.
Lo spettacolo procede come un vecchio treno accelerato.
Non fosse per le urla e per i continui applausi, non sarebbe neanche male.
Lo dice uno che a suo tempo è stato costretto ad assistere a Holiday On Ice dal vivo rimpiangendo la naja e i campi marcianti sotto il diluvio...
Quando tutto finisce, la donna al mio fianco si accende una sigaretta, abbassa il volume quasi a zero e si sporge all'indietro per farsi baciare.
"Beh, allora," dice, "Come ti è sembrato?"
"Il ciccione con gli occhiali è insopportabile," ho risposto, "Le voci stridule mi fanno venire in mente scarpe troppo strette e cortili di scuole elementari...Due delle esperienze peggiori che si possano sperimentare nell'arco di una vita media..."
"A volte sei strano," ha ammessso la donna al mio fianco stendendomi le gambe addosso.
"Lo so, lo diceva anche la mia prima ex moglie"
"Non ti è piaciuto proprio niente?"
"Mi è piaciuto che sia finito" ho risposto, "Ma a parte le battute, i Bastardi mi hanno divertito. Grezzi quel tanto che basta per far apparire gli altri qualcosa di già vecchio...Ma la migliore in assoluto è la rossa..."
"Noemi" ha certificato la donna al mio fianco.
"La voce più bella che ho sentito là dentro" ho detto io, "Spero solo che duri il più a lungo possibile..."
La donna al mio fianco ha sorriso. "Lo dici perché ti piace, e non mi riferisco solo alla voce. Ma vedrai che arriverà fino alla finale..."
Ho guardato la mia collezione di dischi.
Mi sono acceso un'altra sigaretta.
Speriamo bene...
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